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Il calamaro vampiro si nutre di detriti organici presenti nel mare profondo, inclusi piccoli resti di animali morti, plancton e particelle in decomposizione. Vive a profondità superiori ai 1.000 metri, dove la luce è scarsa e il cibo è limitato. Utilizza i filamenti bioluminescenti per attirare particelle di cibo e le sue braccia per raccoglierle. Contrariamente a molti calamari, non è un predatore attivo, ma si affida alla materia organica trasportata dalle correnti marine. Può sopravvivere consumando quantità molto ridotte di cibo, grazie a un metabolismo lento. Il calamaro vampiro è un esempio unico di adattamento agli ambienti estremi del mare profondo, contribuendo al riciclo della materia organica.

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