Francisco de Quevedo è una delle figure letterarie più importanti del Siglo de Oro spagnolo, noto per la sua penna affilata, la satira caustica e una straordinaria maestria linguistica. Autore di poesie, romanzi e trattati politici, è ricordato sia per il suo talento artistico sia per la sua vita turbolenta. La sua personalità complessa, il linguaggio barocco e le sue continue dispute con altri intellettuali lo rendono un personaggio affascinante per lettori e studiosi. Di seguito vi presentiamo una lunga lista di curiosità che aiuta a comprendere meglio l’uomo dietro l’opera.
- Francisco de Quevedo nacque a Madrid nel 1580
- Era claudicante dalla nascita a causa di un problema ai piedi
- Era anche molto miope e portava occhiali spessi, dettaglio che contribuì alla sua iconografia
- Studiò teologia e filosofia presso l’Università di Alcalá
- Parlava latino, greco, ebraico, francese e italiano
- Fu amico e segretario del duca di Osuna, ambasciatore e viceré del Regno di Napoli
- Visse per diversi anni a Napoli come agente politico segreto
- Scrisse contro i corrotti, gli ipocriti e i moralisti senza morale
- Fu arrestato più volte per i suoi scritti satirici e per motivi politici
- Trascorse oltre quattro anni di carcere nella prigione del convento di San Marcos a León
- Ebbe una celebre rivalità con Luis de Góngora, altro grande poeta barocco spagnolo
- Attaccava Góngora nei suoi testi chiamandolo “don Luis de Gongorilla” e criticando il suo stile culterano
- Il suo stile letterario è noto come “concettismo” per l’uso denso e intelligente delle idee
- Il suo linguaggio è ricco di giochi di parole, allusioni e ironia tagliente
- È l’autore del celebre romanzo picaresco “La vita del furfante don Pablos”
- In questa opera denuncia la miseria morale della società spagnola del XVII secolo
- Le sue poesie coprono tutti i generi: amoroso, burlesco, religioso e filosofico
- Alcuni sonetti d’amore sono tra i più intensi della letteratura spagnola
- Scrisse versi memorabili su temi metafisici come la morte e il tempo
- Fu profondamente religioso, nonostante l’uso frequente della satira
- Il suo saggio “La hora de todos” è un’allegoria politica corrosiva
- Fu coinvolto in trame di corte e congiure contro rivali politici
- Ebbe una visione molto pessimista della natura umana
- La sua penna non risparmiava né potenti né ecclesiastici
- Firmava molti testi con pseudonimi umoristici e provocatori
- Era conosciuto anche per il suo senso dell’umorismo nero e beffardo
- Sposò brevemente una donna di nobili origini ma la relazione fu infelice
- Visse per anni in isolamento volontario nei suoi possedimenti in La Torre de Juan Abad
- Fu un accanito lettore di Seneca, Cicerone e della Bibbia
- Il suo stile influenzò generazioni successive di scrittori in Spagna e in America Latina
- Alcuni studiosi lo considerano uno dei precursori della prosa moderna
- Morì nel 1645 a Villanueva de los Infantes, nel sud della Castiglia
- La sua tomba divenne meta di pellegrinaggio per letterati e studiosi
- Una sua celebre frase recita “Povero chi muore senza aver vissuto davvero”
- Durante il franchismo in Spagna fu usato come simbolo della tradizione nazionale
- Alcuni suoi sonetti sono oggi considerati capolavori della poesia barocca
- Ha scritto oltre 800 poesie in vita, molte delle quali furono pubblicate postume
- Era un profondo conoscitore dell’animo umano e della psicologia sociale
- In alcuni scritti si dimostra anche attento osservatore della scienza e della medicina del tempo
- I suoi testi satirici influenzarono anche autori europei come Voltaire
- La sua opera venne censurata in molte occasioni per il linguaggio esplicito e il contenuto politico
- Alcune delle sue lettere private rivelano una persona malinconica e solitaria
- Aveva una calligrafia estremamente complessa, quasi indecifrabile
- È raffigurato in numerosi quadri e incisioni, spesso con una penna e un libro
- Il suo ritratto è apparso anche su banconote spagnole del XX secolo
Francisco de Quevedo fu una mente brillante, audace e ribelle, capace di unire sarcasmo e profondità in un’epoca di grandi contraddizioni. La sua opera rimane un punto di riferimento per chi vuole esplorare le tensioni sociali e intellettuali del Seicento spagnolo. Attraverso i suoi testi, emerge un uomo combattuto tra il rigore morale e la disillusione esistenziale. Conoscere Quevedo è un modo per comprendere meglio il potere della parola scritta. La sua voce, ancora oggi, risuona con forza e ironia nel panorama della letteratura mondiale.