L’effetto fotoelettrico fu scoperto nel 1887 dal fisico tedesco Heinrich Hertz, ma fu Albert Einstein a spiegarlo teoricamente nel 1905. Einstein dimostrò che la luce può comportarsi come una particella, chiamata fotone, e che l’energia di questi fotoni può liberare elettroni da una superficie metallica. Questa scoperta gli valse il Premio Nobel per la Fisica nel 1921.
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