Idi Amin è stato uno dei leader africani più controversi e noti del XX secolo, la cui figura continua a suscitare dibattito e curiosità in tutto il mondo. Ex soldato dell’esercito britannico e poi dittatore dell’Uganda, ha governato con pugno di ferro tra il 1971 e il 1979. Il suo regime è stato segnato da violenze, esili di massa e bizzarre dichiarazioni pubbliche, che lo hanno reso una figura temuta ma anche oggetto di caricature. In questo articolo vi proponiamo una lunga serie di fatti sorprendenti e documentati su Idi Amin, per meglio comprendere la complessità di un personaggio tanto crudele quanto enigmatico.
- Idi Amin nacque attorno al 1925 nella regione nordoccidentale dell’Uganda, ma la data esatta è ancora oggi incerta
- Non imparò mai a leggere e scrivere fluentemente, anche durante il suo periodo come presidente
- Si arruolò nelle Forze coloniali britanniche nel 1946 come cuoco ma venne presto promosso grazie alla sua forza fisica
- Combatté in Kenya contro i ribelli Mau Mau durante gli anni Cinquanta
- Fu uno dei primi ugandesi a raggiungere il grado di sergente maggiore nell’esercito britannico
- Dopo l’indipendenza dell’Uganda, Idi Amin divenne il più alto ufficiale indigeno dell’esercito
- Salì al potere con un colpo di stato nel gennaio 1971, mentre il presidente Milton Obote era all’estero
- All’inizio del suo governo fu accolto favorevolmente da gran parte della popolazione ugandese
- Si proclamò “Presidente a vita”, “Conquistatore dell’Impero Britannico” e usò altri titoli pomposi per aumentare il suo prestigio
- Fu responsabile dell’espulsione di circa 70.000 asiatici, in particolare indiani, nel 1972
- La sua decisione di espellere gli asiatici causò un crollo economico, poiché essi gestivano gran parte del commercio locale
- Durante il suo regime, si stima che oltre 300.000 persone siano state uccise o fatte sparire
- Idi Amin era ossessionato dalla sicurezza personale e temeva costantemente tentativi di assassinio
- Era noto per i suoi improvvisi cambiamenti di umore e per l’abitudine di punire brutalmente anche i suoi collaboratori più vicini
- Si vantava di essere campione nazionale di pugilato dei pesi massimi, titolo che mantenne per circa 10 anni
- Era un appassionato di nuoto e spesso organizzava gare tra membri del governo e soldati
- Ebbe almeno cinque mogli ufficiali e oltre 40 figli
- Una delle sue mogli fu uccisa in circostanze misteriose dopo che aveva tentato di lasciarlo
- Sviluppò un culto della personalità attraverso la propaganda, controllando strettamente i media statali
- Dichiarò guerra al Regno Unito nel 1975 ma nessuna azione militare seguì quella dichiarazione
- Nel 1976 fu coinvolto nel famoso dirottamento di un aereo Air France a Entebbe, aiutando i terroristi palestinesi
- L’operazione di salvataggio degli ostaggi israeliani a Entebbe fu un duro colpo alla sua reputazione internazionale
- Dopo la caduta del suo regime nel 1979, fuggì prima in Libia, poi in Iraq e infine trovò asilo in Arabia Saudita
- Visse in esilio a Gedda con una pensione saudita fino alla sua morte nel 2003
- Non mostrò mai rimorso pubblico per le atrocità commesse durante il suo regime
- Nel corso degli anni 2000, alcuni suoi figli tentarono di riabilitare l’immagine del padre in Uganda
- Idi Amin fu il soggetto del film “L’ultimo re di Scozia”, interpretato da Forest Whitaker che vinse un Oscar per quel ruolo
- Durante il suo governo, si vestiva spesso con uniformi militari decorate con medaglie inventate
- Aveva una passione per le armi d’oro e faceva realizzare pistole personalizzate con incisioni e pietre preziose
- Era affascinato dalla cultura scozzese e si dichiarava “ultimo re di Scozia” come provocazione all’ex potenza coloniale
- In diverse occasioni dichiarò di parlare direttamente con Dio e di ricevere ispirazione divina per le sue decisioni
- Molti dei suoi discorsi erano pieni di deliri, minacce e allusioni mistiche
- Idi Amin fu oggetto di studi psichiatrici postumi, con ipotesi su possibili disturbi di personalità
- Nonostante tutto, alcuni ugandesi anziani ricordano il suo governo come un periodo di “ordine”, in contrasto con la corruzione successiva
- Dopo la sua morte, fu sepolto in Arabia Saudita in una cerimonia relativamente semplice e lontana dai riflettori
- Il suo regime è ancora oggi oggetto di analisi nelle facoltà di storia, scienze politiche e psicologia
Idi Amin resta una delle figure più tragiche e controverse dell’Africa post-coloniale. La sua ascesa fulminea, le sue decisioni drammatiche e la violenza cieca del suo governo hanno lasciato cicatrici profonde in Uganda e oltre. Tuttavia, la sua storia è anche un monito sugli effetti devastanti del potere assoluto e del culto della personalità. Comprendere la sua parabola è fondamentale per riflettere sulla fragilità delle istituzioni democratiche e sull’importanza della memoria storica.