Le pulsar sono tra gli oggetti più affascinanti dell’universo, caratterizzate da una rotazione rapidissima e da impulsi regolari di radiazione elettromagnetica. Questi corpi celesti sono il risultato del collasso di stelle massicce e rappresentano una delle prove più straordinarie della relatività generale di Einstein. Le loro proprietà uniche le rendono strumenti fondamentali per lo studio della fisica estrema e della struttura dello spazio-tempo. Scopriamo alcune curiosità sorprendenti su queste straordinarie stelle rotanti.
- Le pulsar sono stelle di neutroni che emettono fasci di radiazione elettromagnetica altamente regolari mentre ruotano rapidamente.
- Sono state scoperte nel 1967 dall’astrofisica Jocelyn Bell Burnell e dal suo supervisore Antony Hewish.
- La prima pulsar mai rilevata fu denominata PSR B1919+21 e mostrava impulsi radio estremamente precisi.
- Il nome “pulsar” deriva dalla contrazione di “pulsating star” (stella pulsante), un riferimento ai segnali periodici che emettono.
- Inizialmente si ipotizzò che i segnali provenissero da civiltà aliene, tanto che la prima pulsar scoperta venne temporaneamente chiamata “LGM-1” (Little Green Men).
- Le pulsar si formano quando una stella massiccia esplode in una supernova, lasciando dietro di sé un nucleo denso e rapidamente rotante.
- Sono tra gli oggetti più densi dell’universo, con una massa fino a due volte quella del Sole compressa in una sfera di circa 20 km di diametro.
- Alcune pulsar ruotano così rapidamente che completano centinaia di rotazioni al secondo.
- La pulsar più veloce conosciuta, PSR J1748-2446ad, ruota a oltre 700 giri al secondo.
- Le pulsar emettono radiazioni in diverse lunghezze d’onda, inclusi raggi X, onde radio e raggi gamma.
- Il loro campo magnetico è miliardi di volte più forte di quello terrestre e gioca un ruolo chiave nell’emissione dei fasci di radiazione.
- Alcune pulsar si trovano all’interno di sistemi binari, orbitando attorno a stelle compagne o anche a buchi neri.
- Le pulsar millisecondo, particolarmente rapide, si formano quando il materiale di una stella compagna cade su di esse, aumentando la loro velocità di rotazione.
- Grazie alla loro incredibile regolarità, alcune pulsar vengono utilizzate come “orologi cosmici” per testare la relatività generale e misurare la curvatura dello spazio-tempo.
- La prima conferma indiretta dell’esistenza delle onde gravitazionali fu ottenuta nel 1974 grazie allo studio di una pulsar binaria da parte di Russell Hulse e Joseph Taylor.
- Alcune pulsar hanno pianeti in orbita attorno a loro, tra cui il primo sistema planetario mai scoperto, attorno alla pulsar PSR B1257+12.
- La regolarità delle pulsar permette agli astronomi di cercare anomalie che potrebbero indicare la presenza di onde gravitazionali prodotte da fusioni di buchi neri.
- Una pulsar rallenta gradualmente la sua rotazione nel tempo, perdendo energia a causa dell’emissione di radiazione.
- In alcuni casi, le pulsar possono subire improvvisi aumenti di velocità di rotazione, noti come “glitch”, dovuti a cambiamenti interni nella loro struttura.
- Le pulsar magnetar sono una variante con campi magnetici estremamente intensi, capaci di emettere esplosioni di raggi X e gamma.
- Alcune pulsar, chiamate “pulsar a doppia elica”, producono fasci di radiazione che creano strutture simili a spirali quando interagiscono con il mezzo interstellare.
- Le pulsar sono state utilizzate per creare mappe cosmiche, come quelle incise sulle sonde Voyager per indicare la posizione del Sistema Solare.
- La loro regolarità supera persino quella degli orologi atomici, rendendole strumenti fondamentali per testare le leggi della fisica.
- Alcune pulsar emettono radiazioni così intense da influenzare il comportamento delle loro stelle compagne, causando brillamenti e deformazioni.
- Le pulsar contribuiscono alla distribuzione di elementi pesanti nell’universo, poiché derivano da supernove che arricchiscono il cosmo con materiali come ferro e oro.
- Il telescopio FAST in Cina e il radiotelescopio di Arecibo, fino alla sua distruzione, sono stati fondamentali per la scoperta e lo studio delle pulsar.
- Alcune pulsar emettono lampi radio estremamente potenti e brevi, chiamati “Fast Radio Bursts” (FRB), la cui origine è ancora misteriosa.
- La pulsar del Granchio, situata nella Nebulosa del Granchio, è una delle più studiate e ruota circa 30 volte al secondo.
- Le pulsar possono sopravvivere per milioni o miliardi di anni, ma col tempo diventano meno attive e difficili da rilevare.
- Alcune pulsar producono raggi X pulsanti osservabili con telescopi spaziali come il Chandra X-ray Observatory.
- Gli astronomi stanno studiando le pulsar per valutare la possibilità di usare i loro segnali come sistema di navigazione per future missioni spaziali interstellari.
- Alcune pulsar hanno nebulose intorno a loro, formate dal materiale espulso durante l’esplosione della supernova originale.
- La pulsar più vicina alla Terra è PSR J0108-1431, situata a circa 424 anni luce di distanza.
- Le pulsar binarie possono essere utilizzate per verificare le previsioni della relatività generale con una precisione senza precedenti.
- L’osservazione delle pulsar ha portato alla scoperta di nuovi stati della materia, come la possibilità di stelle composte interamente da neutroni superfluidi.
- Alcune pulsar producono getti di particelle ad alta energia simili a quelli dei buchi neri, contribuendo alla dinamica del mezzo interstellare.
- Gli studi sulle pulsar stanno aiutando gli scienziati a comprendere la fisica dei campi magnetici estremi, impossibili da replicare nei laboratori terrestri.
- Le pulsar possono essere utilizzate per determinare la densità del mezzo interstellare misurando la dispersione dei loro segnali radio.
- Alcune pulsar sono così deboli che possono essere rilevate solo grazie a sofisticate tecniche di elaborazione del segnale.
- La combinazione di pulsar e buchi neri è una delle frontiere più promettenti per testare le teorie sulla gravità quantistica.
- Le pulsar vengono utilizzate per individuare la presenza di materia oscura studiando la loro interazione con il mezzo circostante.
Le pulsar sono veri e propri laboratori cosmici che permettono di esplorare fenomeni estremi dell’universo e di testare le teorie della fisica moderna. La loro regolarità le rende strumenti unici per la misurazione del tempo e lo studio della gravità. Con l’avanzamento della tecnologia, nuove scoperte potrebbero rivelare ancora più segreti su questi incredibili oggetti celesti. Continuare a osservarle significa approfondire la nostra comprensione dell’universo e delle sue leggi più profonde.