Maximilien Robespierre è una delle figure più controverse e affascinanti della Rivoluzione francese. Filosofo, giurista e leader politico, fu al centro di alcuni dei momenti più drammatici della storia europea. Amato da alcuni come difensore del popolo e odiato da altri come simbolo del Terrore, la sua vita e il suo pensiero continuano a suscitare dibattiti. Ecco una lunga raccolta di fatti curiosi e poco noti che aiutano a conoscere meglio l’uomo dietro la leggenda.
- Robespierre nacque nel 1758 ad Arras in una famiglia borghese
- Perse la madre quando aveva solo sei anni e fu abbandonato dal padre poco dopo
- Studiò al collegio Louis-le-Grand di Parigi grazie a una borsa di studio
- Fu compagno di studi di Camille Desmoulins e Louis-Marie de La Révellière-Lépeaux
- Ammirava profondamente Jean-Jacques Rousseau e fu influenzato dal suo pensiero
- Da giovane si guadagnò la reputazione di essere estremamente serio e moralista
- Prima della Rivoluzione era un avvocato noto per difendere i più deboli e i poveri
- Fu eletto nel 1789 come deputato del Terzo Stato agli Stati Generali
- Si oppose fermamente al diritto di veto del re e alla distinzione tra i tre ordini
- Divenne membro del Club dei Giacobini e ne assunse presto un ruolo guida
- Era soprannominato “l’Incorrotto” per la sua integrità morale e rigore etico
- Rifiutava i privilegi e viveva in modo austero anche al culmine del suo potere
- Sostenne la proclamazione della Repubblica e la fine della monarchia
- Votò per l’esecuzione di Luigi XVI senza possibilità di appello o condanna condizionata
- Promosse la creazione del Comitato di Salute Pubblica per difendere la Repubblica
- Fu uno dei principali ideologi del Terrore, giustificandolo come mezzo per salvare la rivoluzione
- Riteneva che la virtù dovesse essere accompagnata dal terrore come strumento politico
- La sua oratoria era così potente da guadagnargli ammirazione ma anche timore
- Fu il principale promotore del culto dell’Essere Supremo introdotto nel 1794
- Il culto dell’Essere Supremo sostituiva il cattolicesimo con una religione deista rivoluzionaria
- Lanciò una grande cerimonia pubblica in onore dell’Essere Supremo nei Giardini delle Tuileries
- I suoi avversari lo accusavano di voler instaurare una nuova forma di dittatura morale
- Il suo potere raggiunse l’apice durante il Grande Terrore tra giugno e luglio 1794
- Ordinò l’arresto e l’esecuzione di molti suoi ex alleati tra cui Danton e Desmoulins
- Era profondamente convinto di agire in nome della giustizia e del bene comune
- Cominciò a isolarsi politicamente e a perdere il sostegno anche tra i giacobini
- Il 27 luglio 1794 (9 termidoro) fu arrestato insieme ai suoi sostenitori
- Cercò di suicidarsi sparandosi alla mandibola ma fallì
- Fu giustiziato il giorno successivo senza processo regolare sulla ghigliottina
- Alla sua esecuzione la folla esultò come se finisse un’epoca di paura
- Il suo corpo fu sepolto in una fossa comune del cimitero degli Errancis
- Robespierre non si era mai sposato e non ebbe figli
- Il suo fratello Augustin fu anch’egli ghigliottinato lo stesso giorno
- È stato successivamente rivalutato da alcuni storici come difensore dei diritti umani
- Era contrario alla pena di morte prima della Rivoluzione ma cambiò idea in seguito
- Scrisse numerosi discorsi in cui esaltava la libertà, l’uguaglianza e la virtù repubblicana
- Fu uno dei pochi politici a non arricchirsi durante la Rivoluzione
- Il suo volto è presente su alcune monete commemorative e francobolli della Repubblica francese
- Oggi diverse piazze e strade in Francia portano il suo nome
- Il suo pensiero ha influenzato figure successive come Lenin e alcuni rivoluzionari del XX secolo
Robespierre rappresenta una figura complessa e polarizzante che sfida le semplici definizioni di eroe o tiranno. La sua vita fu guidata da ideali elevati ma anche da scelte tragiche che segnarono profondamente la storia francese. Conoscere le molteplici sfaccettature del suo carattere permette di comprendere meglio il dramma e le tensioni della Rivoluzione. Il suo nome resta indissolubilmente legato al Terrore ma anche a un tentativo radicale di reinventare la società. Nel bene e nel male, Maximilien Robespierre continua a suscitare riflessioni profonde sul potere e la moralità.